|
AttrezzatureL’attrezzatura del kiter è composta da: una tavola,
un aquilone completo di barra con le linee, e da un trapezio, inoltre
non possono mancare un sistema di sgancio rapido, il salvagente ed il
casco. A seconda della temperatura serve per la protezione personale una
muta o una lycra, e degli occhiali da sole speciali per il kite.
Quando sul fondo ci sono sassi non devono mancare le scarpette.
Tipi di tavolaLe tavole usate nel kitesurfing sono essenzialmente di due tipi: a) mono-direzionali e b) bi-direzionali.
Anche un occhio poco esperto può notare le profonde differenze fra le
due tipologie principali; oltre a queste vi sono un buon numero di
modelli ibridi con caratteristiche di entrambe.
a) Le tavole mono-direzionali: Sono di derivazione surfistica perciò
adatte specialmente a surfare le onde; più recentemente vengono
sfruttate nelle competizioni di corsa o di velocità. Poppa e prua sono
ben definite e differenti nella forma. Le tavole direzionali, fatta
eccezione di quelle per le competizioni, hanno un discreto volume che ne
assicura una buona galleggiabilità e la planata anche con venti
leggeri. Possono essere navigate solo in una direzione, fatto che
richiede un cambio piede durante la strambata/virata.
b) Le tavole bi-direzionali (TWINTIPS): Hanno poppa e prua identiche,
sono di dimensioni contenute, adattissime agli stili più moderni quali
il freestyle ed il wakestyle e ai salti.
Fissati sulla parte superiore della tavola troviamo i due plantari
(PADS), sono superfici anatomiche anti-scivolo in gomma morbida,
assicurano ottima presa al piede ed ammortizzano gli urti durante la
navigazione o l’atterraggio dai salti. Il piede è serrato sui pads da
larghe e robuste fasce in tessuto imbottito (FOOTSTRAPS), regolabili.
Tipi di kiteQui si distingue tra i cosidetti foil-kite o kite a
cassoni e i tube-kites, o kite gonfiabili, attualmente molto usati.
Tra i tube-kites c’è un ulteriore distinzione tra: C-Kite, Bow-kite,
Hybrid-kite. Nel primo caso (C-kite) avremo una vela adatta al
freestyle molto maneggevole, con un raggio di virata stretto. Nel
secondo caso una vela più adatta al waveriding e al racing, veloce ed
efficiente. Nel terzo caso hybrid, una vela allround.
Il vento
a) Direzione Per un kiter è importante conoscere direzione ed intensità del vento.
Da considerare con attenzione la direzione del vento rispetto alla
spiaggia; avremo infatti venti che soffiano da terra (OFFSHORE) o da
mare (ON SHORE), e venti che corrono paralleli alla costa (SIDESHORE),
con probabili direzioni miste (SIDEON – SIDEOFF).
Va da se che tutti i venti che spirano da terra verso il mare, da
qualunque angolazione, vanno sfruttati solo in presenza di una valida
imbarcazione d’appoggio, il rischio è quello di non riuscire a tornare a
riva. I posti con vento sideshore sono consigliati per imparare, mentre
gli spoti con vento verso terra sono da evitare, perché si rischia di
farsi male.
b) Finestra del vento La finestra del vento è lo spazio di
cielo nel quale l’aquilone vola, ha la forma di ¼ di sfera, il cui
centro è il pilota e si sviluppa a destra sinistra in alto e davanti per
un raggio pari alla lunghezza dei cavi o linee.
Il semicerchio che si sviluppa da destra a sinistra e sopra il pilota è
detto bordo finestra o zona neutra (NEUTRAL-ZONE), in questa porzione
della finestra di volo la vela genera poca trazione; la restante parte
della finestra del vento prende il nome di zona di potenza(POWER-ZONE)
in questa parte la vela genera molta trazione.
DownwinderAi kiter esperti piacciono molto i cosidetti
“downwinder”. Il kiter non va contro vento ma si sposta da un posto
all’altro, lungo la costa, lasciandosi tirare dal vento a sottovento,
surfando le onde.
AssociazioniLe associazioni più importanti sono: VDWS
(Associazione tedesca delle scuole windsurf e sport acquatici),
principalmente presente sul mercato europeo. Poi c’è l’IKO
(International Kiteboarding Organization) che è più conosciuta in
America e in Asia. In Europa alcune scuole kite sono associate anche
con l’AKI (Associazione Kitesurf Italiana), con la VDS (Associazione
tedesca di scuole di barche sportive) e la KSA (Kitesurf and Snowkite
Association), la ISAF (sailing.org), IKA (International Kiteboarding),
la FISN (Sci Nautico).
Metodi d’insegnamentoI corsi si svolgono seguendo la
metodologia delle varie associazioni in lezioni private o collettive. I
corsi individuali con l’utilizzo di caschi con connessione radio sono
molto efficienti perché l’istruttore è sempre in contatto con l’allievo e
può correggere errori ed assisterlo in ogni situazione. Le scuole kite
offrono spesso corsi settimanali con lezioni durante i primi giorni e
successivamente uscite autonome con assistenza. Per imparare o
migliorare consigliamo una settimana “full-immersion” o kite-camp con un
programma intensivo di corsi.
La conoscenza del luogoIl kitesurfing si pratica sull’acqua: al
mare, sui laghi, nelle lagune o addirittura sui grandi fiumi; l’acqua
oltre ad essere la base stessa della vita, ci permette di divertirci e
di giocare con e dentro di lei, ma quando l’acqua si “muove” e si alzano
le onde, il gioco si trasforma ben presto in una vera e propria sfida
riservata agli esperti.
Le condizioni migliori per imparare sono in giornate di tempo stabile,
con acqua priva di ostacoli (pontili, imbarcazioni, aree destinate alla
balneazione, ecc.), poco profonda (100/150cm) e possibilmente piatta.
Chi invece impara subito dall’inizio in acqua alta, impiega forse un po’
più tempo per stare in piedi e planare, ma una volta imparato è capace
di fare kite in tutti gli spot.
SicurezzaIl kitesurf, considerato uno sport estremo, è una
disciplina sportiva accessibile a tutti ed una adeguata preparazione
psico-fisica, permette di praticare questo sport in tutta sicurezza. Per
evitare sgradevoli situazioni è indispensabile seguire un corso base
(teorico/pratico) presso una scuola certificata, con il rilascio a fine
corso di un attestato di partecipazione. Evitate assolutamente di
provare da soli o con persone non qualificate. La scelta dello spot e
l’attrezzatura devono corrispondere alle vostre capacità.
AssicurazioniE' importante verificare se le vostre assicurazioni mediche /infortunio coprono anche gli incidenti in kite.
Molte assicurazioni considerano (ancora) il kite come uno sport a
rischio e quindi gli infortuni in kite sono esclusi dalle polizze
assicurative.
Scuole e centri kiteI prinicipianti, per imparare questo sport
in modo efficace e sicuro, devono effettuare un corso presso una
struttura qualificata e professionalmente preparata. Ma anche per un
kiter già esperto pùo essere vantaggioso e comodo appoggiarsi a un
centro kite. Offrono posti per il rimessaggio, acqua dolce, spesso anche
compressori e un programma di contorno come per esempio
l’organizzazione di “Downwinder” accompagnati. E per quanto riguarda la
sicurezza non è da sottovalutare il fatto che le scuole kite tengono
sott’occhio i loro clienti in acqua e possono subito aiutare in caso di
problemi. Il kitesurf in alcuni posti è vietato e spesso i centri kite
assumano funzioni importanti procurandosi i permessi e licenze
necessarie.
Grazie a Luca Vassalli, istruttore federale FISN, per il testo in italiano. |